Articolo di E. Barison e P. Di Silvestro pubblicato su “U&C” n° 9 ottobre 2015
La commissione tecnica Prodotti, processi e sistemi per l’organismo edilizio ha pubblicato le norme UNI 11515-1 e UNI 11515-2 in materia di pavimentazioni: la parte 1 riguarda le istruzioni per la progettazione, la posa e la manutenzione; la parte 2, invece si occupa dei requisiti di conoscenza, abilità e competenza dei posatori. Il documento, unico nel suo genere, fornisce le linee guida, complete dei necessari riferimenti normativi, per la progettazione, l’esecuzione e la manutenzione di pavimentazioni il cui piano di calpestio è costituito da rivestimenti resilienti e laminati. Si applica esclusivamente alle pavimentazioni interne ad esclusione di quelle sopraelevate con copertura in pavimentazione resiliente o laminato realizzate in linea di produzione. La norma rappresenta anche un riferimento per la redazione del progetto, la stipulazione del contratto e i processi di realizzazione in opera e di manutenzione. Il documento richiede inoltre un’ampia consultazione fra !e parti e funzioni coinvolte nel progetto per garantire la chiara comprensione dei requisiti dello stesso e quindi assicurarne la conformità a lavori ultimati. Tutte le parti/funzioni coinvolte nella progettazione ed installazione sono chiaramente definite all’interno della norma stessa (committente, progettista, direttore lavori, posatore, produttori dei diversi materiali, venditori dei diversi materiali). Al gruppo di lavoro che ha contribuito alla stesura della norma hanno partecipato rappresentanti dei principali produttori di pavimentazioni resilienti e in laminato, dei distributori/posatori, dei produttori di materiali chimici e prodotti per edilizia. Questa norma è una rivoluzione nel settore, in quanto introduce a livello normativo dei concetti fondamentali al fine di realizzare pavimentazioni resilienti durevoli. Tali concetti, fino ad oggi noti solo agli esperti del settore e comunque spesso oggetto di discussione, saranno ora regolati a livello nazionale ed utilizzabili sia a livello progettuale all’interno dei capitolati, che pratico, rappresentando un linguaggio comune per tutti gli operatori del settore nel loro interesse ed in particolare in quello dei clienti finali. Le Pavimentazioni Resilienti oltre ad essere elastiche sono anche estremamente leggere e sottili, ma non sono portanti e quindi la loro durabilità dipende principalmente dalla qualità del sottofondo, oltre che naturalmente dall’impiego di prodotti per la posa validi e garantiti e dalla qualità della mano d’opera. Per contropartita le performance richieste e soprattutto attese dalle Pavimentazioni Resilienti sono molto elevate, i campi applicativi vanno dalle industrie farmaceutiche /elettroniche agli ospedali, sottoponendole a sollecitazioni molto elevate. Pertanto sarà opportuno che già in sede progettuale, vengano stabilite le seguenti condizioni:
- resistenza meccanica e planarità: il supporto del pavimento dovrà avere una resistenza meccanica adeguata a sopportare i carichi a cui il pavimento sarà sottoposto ed essere piano, solido e privo di lesioni. La resistenza meccanica dovrà essere valutata in funzione delle condizioni di esercizio. Poiché nella maggior parte delle situazioni il sottofondo deve essere lisciato prima di effettuare la posa, anche i prodotti scelti per effettuare la lisciatura devono soddisfare requisiti di resistenza meccanica prescritti;
- umidità: il supporto dovrà essere asciutto sia durante la posa che nel tempo. Nel caso in cui l’umidità di risalita non venisse fermata da un adeguato e durevole strato impermeabile, essa potrà produrre problemi di adesione con rotture e bolle. Per tutte le tipologie di rivestimento resiliente è estremamente importante valutare che il supporto sia asciutto prima di procedere alla posa.
Resistenze meccaniche inadeguate, umidità residua eccessiva, umidità di risalita da terrapieno…Sembrerà impossibile, ma nel 90% dei casi, quando una pavimentazione resiliente (e non solo) presenta problematiche e molto spesso necessita di essere riparata ancor prima di essere utilizzata, le principali cause sono da ricercarsi in uno, o nella combinazione, di questi fattori. La norma UN111515 rappresenta una guida per la corretta progettazione e realizzazione del sistema pavimentazione resiliente e per scelta dei prodotti idonei a garantirne la massima durabilità, prendendo in considerazione ogni suo singolo componente (massetto, primer, rasatura, pavimentazione, eventuali accessori, etc.)
Veniamo alla scelta della pavimentazione, all’interno troviamo tutte le tipologie di Pavimentazioni Resilienti e in Laminato, dove il dettaglio parte dallo stoccaggio delle stesse nei locali da pavimentare, cosa fare e soprattutto come farlo. Come posare la pavimentazione con dovizia di particolari, dal “sormonto rifilo” delle giunte al particolareggiato processo di termosaldatura/termosigillatura dei giunti stessi. Proteggere una pavimentazione sembra quasi un controsenso, ed invece è indispensabile evitare tutte le sollecitazioni di cantiere che nulla hanno a che vedere con le performance attese dalla pavimentazione stessa, e rischiano di consegnare all’utilizzatore finale un pavimento nuovo, ma già vecchio e da riparare.
Definire cosa sia la “Messa in Servizio” come avere il pavimento conforme e pronto per l’utilizzo per cui è stato costruito, ma soprattutto correttamente installato a questo proposito permettetemi di sottolineare che la parte Termini e Definizioni, una sorta di Dizionario, è forse il cuore di questa Norma che aiuta il lettore ad una corretta comprensione di tutti i contenuti. Parlando ora di Manutenzione è indispensabile suddividerla in Ordinaria e Straordinaria, e sottolineare che i costi Manutentivi, e per manutentivi ricordare che la pulizia della pavimentazione è uno dei più onerosi, pensate che 20 anni di manutenzione sono pari a 10 volte il costo del pavimento posto in opera. Capire se la manutenzione straordinaria esiga un blocco dei locali al transito per un periodo, ed ogni quanto tempo debba essere fatta. Determinante quindi acquistare una pavimentazione e non un buon supporto per la cera metallizzata. Dulcis in fundo la norma è comprensiva di tutta la documentazione da utilizzare ed identifica in modo inequivocabile attori e responsabilità proponendo una vera e propria check list per evitare dannose dimenticanze. Redigere questa documentazione consente inoltre di creare uno storico delle lavorazioni, oltre ad una vera e propria stratigrafia, tutto questo diventa indispensabile quando dopo anni si deve intervenire,vuoi per una ristrutturazione, per una nuova allocazione d’uso dell’edificio stesso oppure per delle semplici riparazioni. Conoscere la composizione del sottofondo ed i prodotti utilizzati per la rasatura insieme alla tipologia del collante sono informazioni indispensabili per pianificare la corretta tipologia d’intervento. Non possiamo poi dimenticare quanto si prezioso poter riciclare i materiali rimossi, ecco che tutte le informazioni riportate sulla documentazioni diventano preziose, che tipologia di pavimentazione, da chi è stata prodotta, con quale collante è stata incollata ed a quale processo di manutenzione è stata sottoposta. Non possiamo inoltre dimenticare, che in caso di un malaugurato contenzioso legale, avere una chiara cronistoria di tutto il processo può aiutare ad identificare se vi sia stato un errore, e da parte di chi.
Passare da una norma di processo UNI 11515-1 ad una norma, la UNI 11515-2, che definisce la figura dell’installatore il passo è stato relativamente breve; infatti la necessità da parte del progettista, direttore lavori, o altri di sapere se la persona di fronte a lui sarà in grado di installare la pavimentazione in conformità a quanto previsto dalla UNI 11515-1 si è manifestata immediatamente. Sarebbe riduttivo utilizzare la UNI 11515-1 soltanto come strumento di controllo,tutte le informazioni in essa contenute sono un patrimonio non soltanto per chi progetta, ma anche per chi installa le pavimentazioni.
Sicuramente l’esperienza ha un grande valore, ma spesso non permette di trovare facilmente un punto di riscontro; quando si arriva al “ma questo chi lo dice?”; soltanto una norma può aiutare a porre un punto fisso, ma per essere messa in pratica deve essere conosciuta. Se dovessi riassumere la UNI 11515-2 con una frase direi “Non può esservi Coscienza senza Conoscenza”. La UNI 11515-2 vede due livelli di competenza, uno base per la sola installazione della pavimentazione, ed uno completo dove si padroneggia tutto il processo della UNI 11515-1; questo per consentire anche un apprendimento graduale con una vera progressione conoscitiva. Se pensiamo che molto spesso le pavimentazioni resilienti vengono installate in ambienti pubblici, ad esempio agli Ospedali, ci rendiamo conto di quanto importante sia una corretta scelta della tipologia ed un’installazione a “prova di UNI 11515-1”, soprattutto per garantire una pavimentazione all’altezza delle aspettative attese dalla tipologia di utilizzo con una chiara visione dei costi di manutenzione futuri (pensiamo al Project Financing). Concludo ricordando che con un “numero” UNI 11515-1, potete definire un intero processo e cautelarvi per tutto ciò che non avete scritto sul contratto, capitolato, scheda tecnica per eventuali contenziosi legali, che non avranno motivo di esistere se la UNI 11515-1 è stata applicata in toto da un installatore che ha visto la sua figura definita all’interno della UNI 11515-2.
Enrico Barison
Membro UNI/GT 033/GL 18 Rivestimenti resilienti, tessili e laminati per pavimentazioni
Paola Di Silvestro
Membro UNI/CT 033/GL 18 Rivestimenti resilienti, tessili e laminati per pavimentazioni
RESILIENT AND LAMINATE FLOOR COVERINGS: A REVOLUTION WITH THE UNI11515
The standard UNI EN 16034 identifies, the safety reguirements and performance applicable to all the products (pedestrian doorsets, industria!, commerciai, garage doors and openable windows, etc.) forche resistance W fire and/or smoke control for usa in compartments for resistance to fire and/or smoke control on escape routes. More details in this article.